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Tele Radio Canicattì - CH 91

Nell’ambito dell’operazione complessa denominata PHOENIX, svolta sotto il
coordinamento del Reparto Operativo della Direzione Marittima della Sicilia Occidentale, il
personale militare dipendente della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di P. Empedocle,
al Comando del Capitano di Fregata Fabio SERAFINO, ha portato a termine un’importante
attività di contrasto all’esercizio della pesca illecita, finalizzata a garantire la tutela degli stock
ittici, in particolare degli esemplari più comunemente conosciuti come “bianchetto” e
“cicerello”, nonché a tutelare il consumatore dalle frodi alimentari ed assicurare la qualità, la
provenienza e la freschezza del prodotto ittico.
Nello specifico, i militari hanno svolto una intensa attività di controllo di tutta la filiera
ittica, sia in mare che a terra, e di contrasto all’illegalità, che ha portato al risultato
complessivo del sequestro di circa 650 metri di rete (sciabica da natante) in danno di 2
pescatori dilettanti e di un pescatore professionale (quest’ultimo responsabile di attività di
pesca in zona vietata), 50 kg di prodotto ittico privo di tracciabilità in danno di esercizi
commerciali e soggetti privati dediti alla pesca di frodo, ed alla contestazione di sanzioni
amministrative per un ammontare complessivo di € 11.000.
Inoltre, in occasione di una mirata attività svolta in località Seccagrande del Comune di
Ribera, i militari sono entrati in azione cogliendo in flagranza due soggetti del palermitano
intenti alla pesca abusiva di circa 700 ricci di mare, ben oltre il limite consentito dalla legge di
50 esemplari, per di più con l’ausilio di apparecchi ausiliari di respirazione (vietati per
l’esercizio della pesca sportiva) ed altri strumenti vietati dalla normativa vigente. Il prodotto
ittico è stato posto sotto sequestro e rigettato in mare, in quanto si trattava di esemplari
ancora vivi, a cura dell’equipaggio della motovedetta Guardia Costiera intervenuta sul posto.
Ai trasgressori è stata contestata la violazione amministrativa punita con il pagamento di una sanzione

pecuniaria pari a € 1.000, e si è proceduto anche al sequestro delle attrezzature
utilizzate per la pesca di frodo.
Il Comando della Capitaneria di Porto ha manifestato la propria soddisfazione per
l’operato dei militari, evidenziando la rilevanza dei risultati conseguiti, frutto di una decisa
azione di contrasto che proseguirà, senza sosta, nei confronti di chi opera illecitamente in
tutta la filiera di produzione e commercializzazione dei prodotti ittici. Ciò in quanto questi
comportamenti illeciti si traducono in un pregiudizio per i consumatori finali, per le attività
commerciali virtuose, che offrono ai consumatori l’acquisto di prodotti certificati e di qualità e
per l’ecosistema marino, le cui risorse vengono sfruttate oltre le previsioni normative. La
Capitaneria di Porto invita i cittadini a segnalare le condotte illegali di cui sono testimoni, per
consentire l’attuazione di un più ampio sforzo, comune, a tutela dell’ecosistema marino.